Francia, 12 Aprile 1958.
Mokhtar Arribi e Abd Al Hamid Kermali, due calciatori algerini che militano nel massimo campionato francese, incontrano prima di un match il loro collega e connazionale Rachid Mekhloufi dicendogli “domani si va”. Così cominciava l’avventura di quella che passerà alla storia come la squadra del Fronte Nazionale di Liberazione. Ma facciamo qualche passo indietro…
Algeria, Agosto 1956.
A Soummam, regione algerina che mai si piegherà al giogo francese, cominciava a prender forma l’organizzazione rivoluzionaria che qualche anno dopo avrebbe portato l’intero popolo algerino all’indipendenza. Tutti i rappresentanti dei settori impegnati nella guerra d’Algeria, riuniti in congresso, decisero di dar vita al Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) nonché all’Unione Nazionale degli Studenti Musulmani Algerini e all’Unione Generale dei Lavoratori Algerini. Dietro spinta di alcuni stessi membri del FLN fu anche deciso di creare una squadra di calcio che portasse lo stesso nome dell’organizzazione (in francese Equipe du FLN) e che fungesse da ambasciatrice della causa algerina a livello internazionale, sfruttando la popolarità a livello internazionale dello sport e del calcio in particolare. La decisione fu presa e il compito di metter su la selezione fu affidato a Mohamed Boumezrag – direttore della sottodivisione regionale algerina della FFF (la federazione francese). Di lì a poco fu lanciato un appello a tutti i calciatori algerini che giocavano in Francia ad abbandonare i propri club e unirsi alla rivoluzione e più nello specifico al ritiro che si sarebbe tenuto in Tunisia, dove aveva base il provvisorio governo algerino (GPRA, governo del FLN in esilio).
Tunisia, Aprile 1958.
Tra il 13 e il 14 aprile ritroviamo Arribi, Kermali e Mekhloufi ed un’altra trentina di calciatori algerini in Tunisia pronti per il primo ritiro della selezione del FLN¹, dopo un lungo viaggio che li aveva visti attraversare Svizzera ed Italia prima di giungere a destinazione in traghetto. Una “fuga” che non passò inosservata in Francia dove le reazioni non tardarono ad arrivare: da un lato la stampa diede ampio risalto alla notizia mettendo al centro del dibattito pubblico quella che fino ad allora era una guerra sconosciuta ai più; dall’altro la federazione di calcio francese e lo stesso governo fecero pressione rispettivamente sulla FIFA affinché non riconoscesse alla squadra del FLN lo status di squadra nazionale e affinché minacciasse di sanzionare con l’esclusione dall’imminente mondiale di Svezia (1958) le squadre che avessero accettato di giocare contro la selezione algerina² e sulla polizia nazionale affinché arrestasse tutti i calciatori che avessero risposto alla convocazione di Boumezrag. Questo fu il motivo per cui la maggior parte dei calciatori dovette escogitare stratagemmi di ogni tipo per fuggire senza attirare l’attenzione né dei propri dirigenti né tanto meno della polizia evitando così di essere arrestati visto che alcuni di essi, avendo giocato fino ad allora per i colori francesi, erano considerati anche dei disertori! Ma tutto questo non bastò a fermare il progetto algerino e così il 9 maggio del 1958 la squadra del FLN esordì, scendendo in campo con una maglia i cui colori rimandavano a quelli della bandiera algerina, bianco e verde, proprio in Tunisia contro una squadra locale vincendo per ben 8 a 0. Da quel giorno e fino al 1962 la selezione algerina giocherà ben 91 partite internazionali³, riscuotendo tantissima solidarietà per la propria causa, vincendo 63 match, pareggiandone 13 e perdendone altri 13, facendo 385 goal e subendone appena 127. La vittoria per 6 a 1 ai danni dell’allora Jugoslavia fu quella – calcisticamente parlando – più rilevante mentre da un punto di vista prettamente politico quella disputata nel 1959 a Bagdad dove la tifoseria irachena manifestò la propria solidarietà e vicinanza alla causa algerina srotolando prima dell’inizio della partita una bandiera verde e bianca, provocando le ire dell’ambasciatore francese che abbandonò lo stadio, fu sicuramente quella più significativa.
Francia, Marzo 1962.
Con gli accordi di Evian veniva riconosciuta l’indipendenza algerina e con essa veniva sancita anche la fine dell’esperienza della squadra del FLN e la contemporanea nascita della nazionale di calcio algerina che per tutti gli anni ’80 e ’90 è stata una delle grandi protagoniste del calcio africano centrando due terzi posti, un secondo posto e una vittoria nella coppa d’Africa e ben due qualificazioni mondiali (Spagna ’82 e Messico ’86). Il resto è storia recente…
[1] Alcuni di questi calciatori, tra cui lo stesso Mekhloufi, per rispondere alla chiamata del FLN rinunciarono a partecipare al mondiale svedese per il quale erano stati convocati dal ct francese.
[2] l’URSS (4 partite), la Jugoslavia (5 partite), la Cecoslovacchia (4 partite), la Romania (4 partite), l’Ungheria (4 partite), la Bulgaria (6 partite), la Cina (5 partite), il Vietnam del Nord (4 partite), il Marocco (7 partite), la Tunisia (4 partite), la Libia (2 partite), l’Iraq (6 partite) e la Giordania (3 partite) sfidarono le minacce di FIFA e Francia e presero parte a diverse partite con la squadra del FLN.
[3] Tanto fu il successo che in occasione di una partita in Vietnam lo stesso leader Ho Chi Minh volle incontrare l’intera squadra algerina.
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